Festival “GIANO. Pensare attraverso il cinema” – Serate di inaugurazione

 

Il Festival “GIANO. Pensare attraverso il cinema” è un Festival di Cinema, Scienza e Filosofia che propone un dibattito filosofico e scientifico attraverso l’utilizzo del linguaggio cinematografico.
Il Festival si terrà presso il Teatro Bismantova di Castelnovo ne’ Monti, è gratuito e aperto a tutti, fino ad esaurimento posti all’interno del teatro. Il Festival avrà la sua inaugurazione nel mese di Ottobre 2023, nelle giornate di mercoledì 18, giovedì 19 e venerdì 20. È possibile iscriversi alle giornate inaugurali a questo link.

Durante le tre serate (il cui programma completo di orari è consultabile qui) verranno proiettate alcune pellicole. In seguito, alcuni ospiti illustri (i registi Liliana Cavani e Paolo Virzì, lo storico del cinema Antonio Costa e gli scrittori Giordano Gasparini e Silvia Scola, quest’ultima anche sceneggiatrice) daranno vita insieme al pubblico a un percorso educativo. Il percorso prenderà le mosse dalle scene e dalle storie dei film in questione, analizzando le tematiche emerse durante la visione, da quelle universali e collettive a quelle più attuali e contingenti.

Programma delle giornate inaugurali: 

Mercoledì 18 Ottobre: “Il Tempo nel Cinema”

Dalle ore 15.30 vi sarà una presentazione e introduzione al Festival “GIANO. Pensare attraverso il cinema” con autorità e membri del Comitato Scientifico, composto da figure di riconosciuto prestigio nazionale ed internazionale nell’ambito di Cinema, Letteratura, Neuroscienze e Filosofia.

In seguito verranno proiettati i film “Galileo” (1968) e “L’ordine del Tempo” (2023) di Liliana Cavani, regista e sceneggiatrice carpigiana classe1933 che ha all’attivo 13 lungometraggi e 8 fiction per la televisione. Ha lavorato con artisti italiani  del calibro di Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale e Fabrizio Gifuni e internazionali come Burt Lancaster e John Malkovich. Nel 2012 ha ricevuto il Premio Federico Fellini 8 1/2 per l’eccellenza artistica al BIF&ST di Bari; nello stesso anno ha inoltre ricevuto il David speciale alla carriera. Cavani sarà inoltre la prima regista donna a ricevere il Leone d’Oro alla carriera all’80ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

 

              
Il primo film proiettato, “Galileo” si concentra sulle tappe salienti della vita del celebre scienziato, senza però avere intenti autobiografici: il film si caratterizza più come una riflessione sulle strutture del potere e la lotta all’intolleranza e all’integralismo.
“L’ordine del Tempo”, presentato fuori concorso a Venezia 80, è liberamente ispirato al libro omonimo dello scienziato Carlo Rovelli che ha fatto anche da consulente per il film. Nella pellicola un gruppo di amici si ritrova scoprendo in seguito che un asteroide sta per schiantarsi sulla Terra: da quel momento il tempo comincerà a scorrere in modo diverso, e i protagonisti saranno costretti a confrontarsi con una probabile fine imminente che porterà a galla memorie, rimpianti e speranze nel futuro. Questo ultimo lavoro porta Cavani alla regia dopo ventuno anni.
In seguito alle proiezioni ci sarà un intervento della regista e un dibattito con il pubblico.

 

Giovedì 19 Ottobre: “Dalla fantasia di Méliès alle fake news”

Dalle 17 in avanti verranno proiettati i seguenti film: “Hugo Cabret” (2012) del regista Martin Scorsese, e i film muti in bianco e nero “Viaggio nella luna” (1902) di Georges Méliès e “Cenere” (1916) di Febo Mari. Entrambi i film muti avranno un accompagnamento musicale della pianista e compositrice Rossella Spinosa, docente al conservatorio di Mantova che ha musicato ben 132 film.
La prima pellicola proiettata, “Hugo Cabret” è il primo film in 3D di Martin Scorsese, omaggio alla magia della Settima Arte che diviene essa stessa protagonista della narrazione e racconto di formazione di un bambino che troverà la forza di superare le difficoltà con l’uso dell’immaginazione e di una nuova famiglia.
C’è un fil rouge che lega il primo e il secondo film proiettato: In Hugo Cabret il piccolo protagonista farà la conoscenza di uomo anziano che si rivelerà essere Georges Méliès, uno dei più grandi registi (realmente esistito) del cinema muto dell’inizio del ‘900, caduto in disgrazia dopo la Prima Guerra Mondiale e ritiratosi a vita privata. Sarà Hugo a far ritrovare ritrovare l’amore per il cinema a Georges, permettendogli di realizzare il proprio riscatto.
Georges Méliès fu il primo grande innovatore dell’arte cinematografica, grazie all’introduzione e la sperimentazione di numerose novità tecniche e narrative. Fu tra i primi registi a usare l’esposizione multipla, la dissolvenza e il colore (dipinto a mano direttamente sulla pellicola). Con il suo particolare montaggio, è considerato il pioniere del cinema fantastico e fantascientifico.

Ed è proprio al filone fantascientifico che appartiene “Viaggio nella Luna”, secondo film in scaletta: anzi, è considerato il primo film di fantascienza della storia. In esso un gruppo di astronomi progetta un allunaggio grazie a un cannone. “Le Voyage dans la lune” è “film a quadri”, cioè come una serie di scene a inquadratura fissa (con sfondi e durata diversi), che si susseguono per comporre una narrazione.

 

 

 

 

 

L’ultimo film a essere proiettato è “Cenere” di Febo Mari, tratto dall’omonimo libro di Grazia Deledda dove spicca l’interpretazione di Eleonora Duse. La famose attrice teatrale qui interpreta una madre costretta a rinunciare al figlio e e questa è la sua unica interpretazione cinematografica. La pellicola si distingue per il suo spiccato simbolismo e la bellezza delle inquadrature dei paesaggi rurali.
Con “Cenere” si chiude la seconda giornata di inaugurazione del Festival Giano, ma non prima dell’intervento di Antonio Costa, saggista e storico del cinema. Costa ha insegnato discipline cinematografiche nelle Università di Bologna, dove ha diretto il Dipartimento di Musica e Spettacolo dal 1995 al 1998.

 

 

Venerdì 20 Ottobre: “Discutiamo Zavattini”

L’ultima giornata inaugurale del Festival Giano è interamente dedicata alla figura di Cesare Zavattini.  Zavattini, nato in provincia di Reggio Emilia nel 1902 fu un artista difficilmente incasellabile, di la grande versatilità, con la quale ha saputo padroneggiare differenti forme di linguaggio (letteratura, cinema, pittura, giornalismo, radio, televisione, fumetti, teatro). Fu considerato uno dei maggiori rappresentanti del Neorealismo italiano. I lungometraggi neorealisti sono generalmente girati con attori non professionisti e appartenenti alle classi più povere e disagiate, impoverite dalla Guerra. le scene sono girate quasi esclusivamente in esterno, in periferia e in campagna. Porta la data del 1943 l’inizio del lungo e prolifico sodalizio con il regista Vittorio De Sica, che frutterà alcuni tra i più grandi capolavori del neorealismo (Sciuscià; Ladri di biciclette, Miracolo a Milano, Umberto Ded altri titoli di grande rilievo .
Ed proprio con questi due titoli che si conclude l’ultima giornata inaugurale: Miracolo a Milano (1951) e “Ladri di biciclette” (1948). Miracolo a Milano è tratto dal romanzo “Totò il buono” di Zavattini. La trama segue le vicende di Totò prima e orfano e poi giovane adulto, che costruisce insieme ai suoi compagni senza tetto una sorta di bidonville milanese.
Ladri di biciclette è invece tratto dall’omonimo romanzo di Bartolini, anche se il soggetto originale è sempre di Zavattini. Il film è considerato il punto più alto della collaborazione tra Zavattini e De Sica, ed è la narrazione di un viaggio per la riconquista della dignità umana dopo la distruzione della seconda guerra mondiale. “Ladri di biciclette” è una pellicola peculiare anche dal punto di vista della tecnica cinematografica, in quanto segue la teoria zavattiniana del ‘pedinamento’, per cui la macchina da presa segue i personaggi come in tempo reale (nella parte finale non sono presenti infatti stacchi temporali tra le scene).
A partire dalle 21 verrà presentato il libro “Discutiamo Zavattini!” dell’autore Giordano Gasparini, laureato in Architettura, Direttore Area Servizi alla persona, Dirigente Istituti Culturali, Direttore Biblioteca Panizzi nel comune di Reggio Emilia.
Seguirà il dibattitto tra lo stesso Gasparini e altri due ospiti illustri: Paolo Virzì e Silvia Scola. Paolo Virzì regista italiano classe 1964 è considerato l’erede della commedia all’italiana, e i suoi lavori indagano sempre con particolare attenzione le trasformazioni sociali del mondo contemporaneo e di quello giovanile. Virzì ha fatto incetta di premi durante la sua carriera tra i quali ricordiamo il  Leone d’argento – Gran premio della giuria nel 1997 per “Ovosodo” e sette David di Donatello.
Silvia Scola è invece regista, scrittrice e sceneggiatrice ha esordito nel 1985 con un cortometraggio per la regia di Francesca Archibugi. In seguito ha scritto molti sceneggiati radiofonici e tv-movies, fino al debutto cinematografico nel 1989 con “Che ora é”.

 

In ognuna delle tre serate verso le ore 18.30/19.00 sarà presente un aperitivo offerto dal Teatro Bismantova, mentre verso le 22.30 ogni serata si chiuderà con lo spazio per le domande.

 

Uno spazio speciale dedicato a Festival “GIANO. Pensare attraverso il cinema” sarà presente a Festareggio il 29 agosto alle ore 19.00 dove avrà luogo un dibattito su Cesare Zavattini (una sorta di preview della terza giornata inaugurale del Festival).

 

Di seguito alcuni link utili:

Per iscriversi alle giornate inaugurali: https://bit.ly/Serate_inaugurali_GIANO
Pagina del Teatro Bismantova:  https://www.teatrobismantova.it/
Comune di Castelnovo ne’ Monti: https://www.comune.castelnovo-nemonti.re.it/ – Pagina Facebook: https://www.facebook.com/castelnovo.monti
Festareggio: https://www.ilprogrammadellafesta.it/
Sito ufficiale della regista Liliana Cavani: https://www.lilianacavani.it/