GIANO FESTIVAL

Foto di gruppo con Fabio Canessa, Silvia scola e Giordano Gasparini alla terza serata inaugurale di GIANO Festival. Nella foto si può vedere anche il libro Discutiamo Zavattini! pubblicato da Edizioni TheDotCompany

Festival “GIANO – Terza serata inaugurale: Discutiamo Zavattini

Si sono concluse le tre giornate inaugurali di Festival “GIANO. Pensare attraverso il cinema” che si sono tenute presso il Teatro Bismantova di Castelnovo ne’ Monti nelle serate di mercoledì 18, giovedì 19 e venerdì 20 Ottobre.

Il festival è nato dall’incontro tra Armando Sternieri, presidente e amministratore delegato di Energee3 ed Emanuele Ferrari  vicesindaco e assessore alla cultura di Castelnovo Monti che hanno sentito l’esigenza di trovare un punto comune dove, grazie al linguaggio cinematografico, convergessero tematiche di Filosofia e Scienza. Tematiche che che verranno sviscerate in sette appuntamenti mensili da Novembre 2023 a Maggio 2024.

Serata di Venerdì 20 Ottobre: Discutiamo Zavattini

La terza e ultima giornata di inaugurazione del Festival GIANO è cominciata con la proiezione pomeridiana dei lungometraggi di Vittorio De Sica. Il prima è Miracolo a Milano che segue le vicende di Totò prima e orfano e poi giovane adulto, che costruisce insieme ai suoi compagni senza tetto una sorta di bidonville milanese. A seguire Ladri di biciclette (1948), narrazione di un viaggio per la riconquista della dignità umana dopo la distruzione della Seconda guerra mondiale. Entrambi i film, massime espressioni del movimento neorealista italiano, hanno un unico comune denominatore: Cesare Zavattini, vero protagonista di questo venerdì 20 Ottobre.
Prendendo spunto dalle due pellicole proiettate si potrebbe descrivere Zavattini come il padre del Neorealismo italiano, basti pensare che Miracolo a Milano è stato tratto dal romanzo “Totò il buono” dello stesso Zavattini. Tuttavia egli era molto di più, un artista poliedrico, un insieme di moltitudini, tanto che durante l’incontro si è parlato di lui in termini di Pianeta Zavattini.

Per presentare questo incredibile personaggio si è tenuto un dibattito che ha visto l’intervento di ospito come Silvia Scola regista, scrittrice e sceneggiatrice e il reggiano Giordano Gasparini, architetto e massimo esperto di Zavattini sul quale ha scritto Discutiamo Zavattini, edito dalla casa editrice Thedotcompany. A dirigere il tutto Fabio Canessa, direttore artistico del festival.

 

Zavattini come riportato sopra è inscindibile con il movimento neorealista, ma durante la serata si è voluto sottolineare come dagli anni 50-60 in avanti l’artista luzzarese abbia voluto progressivamente esplorare nuovi lidi.
“Zavattini fu importantissimo per mio padre e tutti gli autori dell’epoca – ricorda Silvia Scola – una delle intuizioni di quei tempi fu che l’impegno civile morale ed etico che caratterizzava gli autori neorealisti si poteva traghettare nella commedia. Si poteva insomma accendere i fari su un problema sociale facendo ridere. Del resto, Zavattini non era certo sprovvisto di senso dell’umorismo, ma i film neorealisti avevano un registro molto serio”.
Veicolare tematiche civili tramite la commedia consentiva di mettere un pubblico più ampio a contatto con queste stesse tematiche. L’accessibilità alla cultura era per Zavattini una missione, tanto che fu definito “l’amabile zio matto” della cultura italiana. Secondo il suo punto di vista l’intellettuale doveva mescolarsi al popolo e andare nelle strade, non rimanere arroccato nella propria torre d’avorio. Fu per questo motivo che volle introdurre macchine fotografiche nelle scuole, per avvicinare i giovani a diverse forme di linguaggio, come appunto quello delle immagini. A Reggio Emilia fece l’esperienza dei Cinegiornali liberi, alla fine degli anni Sessanta, nei quali vi erano parti documentarie che affrontavano la problematiche sociali e l’attualità del tempo. Vide anche nella televisione, intesa come medium, un grande potenziale, tanto da fondare TeleSubito.
Anche il rinomato regista Ettore Scola sottolinea come Zavattini fosse non solo un personaggio dedito all’arte nelle sue multiformi sfaccettature , ma si distingueva anche per la sua generosità, tanto da rinominarlo “Pronto soccorso del Cinema Italiano”, per chi avesse sceneggiature, soggetti deboli o guai con riprese in corso d’opera poteva rivolgersi a lui e attingere dalla sua vasta esperienza.

Copertina frontale del libro "Discutiamo Zavattini!" di Giordano Gasparini edito da EdizioniThedotcompany

“Discutiamo Zavattini!” di Giordano Gasparini

 

La personalità dell’artista originario di Luzzara è emersa con la presentazione del libro Discutiamo Zavattini di Gasparini. “Il 14, il 15 e il 16 febbraio 1975 – interviene Canessa – si tenne un convegno ad Asiago con il titolo omonimo a quello del libro, con Zavattini presente. Il testo recupera quel convegno riportandolo e rileggendolo”. Ad Asiago Zavattini è presente, non parla ma ascolta quello che altri artisti e intellettuali (del calibro di Giulio Einaudi, Luigi Malerba, Giorgio Strehler, Ettore Scola) hanno da dire. La pubblicazione di Gasparini non è solo un insieme degli atti del convegno disponibili grazie al vasto archivio della biblioteca Panizzi, ma un’analisi dell’ambiente socio-culturale degli anni Settanta, gli anni di piombo che hanno visto nel terrorismo, nel rapimento Moro e nelle riforme politiche la loro massima espressione.

 

 

 

 

A seguire Giordano Gasparini e Emanuele Ferrari hanno presentato al pubblico la mostra ‘Zavattini nel mondo‘, organizzata in collaborazione con la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, che sarà visibile durante gli orari di apertura del Teatro Bismantova.

La mostra vuole rappresentare un aspetto importante e forse non del tutto conosciuto di Zavattini, ovvero la ricca rete di relazioni e progetti internazionali, che ne hanno fatto un vero e proprio ambasciatore del cinema e della cultura italiana nel mondo.
All’interno dell’esposizione sono presentati i rapporti e le iniziative sviluppate da Zavattini in Francia, Spagna, America Latina, Cuba, Stati Uniti in contatto con i più importanti artisti e intellettuali di quegli anni.

 

 

 

 

Curiosità e link utili:

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Pagina ufficiale del Teatro di Bismantova

Per acquistare il libro “Discutiamo Zavattini!”
Informazioni sulla mostra Zavattini nel mondo